Lello Vecchiarino – La Strage indicibile
115 morti gli anni di piombo e il DC8 dei misteri
Saro Vergura ritorna nella sua Palermo da inviato speciale di un prestigioso quotidiano della Capitale: è incaricato di seguire il processo a Totò Riina, il capo dei capi di Cosa nostra, accusato di aver fatto sopprimere il giornalista Mauro De Mauro, cronista di punta a L’Ora, il quotidiano palermitano in prima linea nel denunciare i fatti di mafia. Da bambino, Saro per quello stesso giornale aveva fatto lo strillone quando non portava i caffè ai redattori. Durante un’udienza, una donna esile e minuta è chiamata a testimoniare: dice parole che per la folla di inviati hanno poca importanza. Non per Saro, che nel riconoscere quella donna coraggiosa viene attirato dal gorgo di struggenti ricordi. Da qui la decisione di mettere mano a una inchiesta tutta sua che si snoda attraverso l’Italia degli “anni difficili”, quelli della strategia della tensione degli anni Settanta. Un’inchiesta che mira a fa riaprire le indagini sulla strage di Montagna Longa. Per dieci lunghi anni il giornalista compie ricerche, compulsa atti processuali e ricostruisce scenari insieme a Grazia, bella e talentuosa aspirante cronista di origini foggiane. Schiariscono zone d’ombra, sollevano dubbi che avvolgono la tragedia costata la vita a 115 persone che erano a bordo di un Dc8 dell’Alitalia. Indagini che ancora la magistratura siciliana non riapre, nonostante una meticolosa perizia eseguita da un qualificato docente universitario stabilisca che su quell’aereo era stata collocata una bomba. L’indagine corre parallela a una tenera storia d’amore e s’interseca con una spy story da guerra fredda, colpi di scena e strane coincidenze.